Amedeo Tormene un personaggio a suo modo geniale e allo stesso tempo, difficile, duro, di profondi principi.

Avvia la sua attività industriale in un territorio ancora molto arretrato come era il Veneto tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo; una regione agricola con ampie sacche di profonda povertà

È proprio nel settore agricolo dove comincia la sua avventura imprenditoriale. In collaborazione con le Officine Meccaniche della Stanga, realizza il prototipo di un sistema di aratura per grandi superfici, che per mezzo di una coppia di trattori che si collocavano agli estremi del campo ed un sistema di pulegge collocato nella parte inferiore del mezzo muovevano un aratro a forma di  “V” sui cui lati venivano installate tre coppie di vomeri. Il sistema, così pensato realizzava un solco profondo e preciso nel terreno con un grande risparmio di tempo.

I due trattori erano dotati, ciascuno, di un motore monocilindrico detto “a testa calda”, nome che deriva dal suo funzionamento, in quanto era necessario scaldare con il fuoco la testa del motore portando così in temperatura il combustibile che esplodendo faceva partire il pistone. Si trattava di un motore estremamente semplice e affidabile che funzionava con quasi tutti i tipi di combustibile presenti in quegli anni, dalla nafta pesante al gasolio.

Come si può ben immaginare, a quel tempo vendere un sistema di questo tipo agli agricoltori era estremamente difficoltoso, innanzi tutto per la reticenza al cambiamento degli interlocutori, e soprattutto per la difficoltà di spiegarne il funzionamento, tanto complesso se paragonato all’aratura tradizionale.

Per superare questo ostacolo Amedeo decide di realizzare un modellino (foto) in scala delle due unità di trazione e del sistema di aratura a vomeri. Con questa geniale idea si presentava ai potenziali clienti con i modellini, in legno, da lui realizzati, ed indispensabili per comprendere, inequivocabilmente , il funzionamento del sistema.

L’idea ha un grande successo e vengono realizzate più di 60 unità, ( 30 sistemi completi), per questo progetto riceverà anche un importante riconoscimento.

Nello stesso periodo Amedeo costituisce la soc. Tormene che, oltre ad avere la propria fonderia, realizza lavorazioni meccaniche e sviluppa prodotti per il settore del gas – i così detti “riduttori di pressione”- che regolano la pressione del gas generato con il carbon coke.

Il 1907, individuato come data fondativa di Tormene, in realtà non ne rappresenta la vera nascita, si tratta della più vecchia fattura ritrovata intestata alla società. Di conseguenza la sua costituzione è certamente anteriore a tale anno.

 

L’inizio della Grande Guerra lascia dei segni profondi nella struttura industriale veneta, e Tormene non è una eccezione. Amedeo Tormene viene richiamato dall’esercito e partecipa attivamente alla guerra fino al suo congedo che avviene con il grado di Maggiore della riserva, mentre la famiglia e l’azienda vengono trasferiti in Toscana dove la produzione viene dedicata alla realizzazione di granate.

Grazie al valore professionale dimostrato Amedeo viene coinvolto nel comitato per la ricostruzione al termine della prima guerra mondiale ricoprendone l’incarico di Vice presidente.

Negli anni 20’/30’ vengono scoperti e comincia l’estrazione dei giacimenti di gas naturale in Polesine (foto) e grazie  all’esperienza maturata con il gas di carbone i “riduttori di pressione” vengono realizzati anche per l’utilizzo con il gas naturale.

Gli anni della ricostruzione sono anni in cui vengono realizzati nuovi progetti, e la Tormene realizza così il nuovo stabilimento in Via San Massimo a Padova. Durante il periodo Fascista Amedeo  tiene una posizione critica nei confronti della politica nazionalista,  per questa ragione evita di ricoprire incarichi istituzionali nell’associazione di categoria, scegliendo così un più basso profilo.

L’attività di fonderia continua mente si sviluppa sempre più la parte meccanica dedicata alla costruzione dei regolatori di pressione. La fabbrica occupa più di 50 persone tra il reparto di fonderia e la parte di lavorazioni meccaniche.

Con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale la posizione critica nei confronti di quella che si è trasformata in una dittatura diventa una frattura insanabile,  Amedeo decide di chiudere temporaneamente l’attività, non accettando di lavorare per i militari.

In azienda, nel frattempo, sono entrati 3 dei 6 figli, Carlo, Otello e Tristano, mentre il più giovane Poliuto parte volontario per il fronte, Carlo non farà ritorno al termine della guerra.

Con la ritirata dei Tedeschi, dopo la caduta della Repubblica di Salò, le truppe rastrellano tutto quello che possono, e la Tormene non fa eccezione, i tedeschi caricano sui mezzi militari tutte le attrezzature e le macchine e lasciano la Fabbrica come una “scatola vuota”.

L’euforia della fine della guerra viene quindi velata dalla tristezza di dover ricominciare tutto da zero, come molti in quegli anni, ma la tempra è forte, e la presenza in azienda dei tre figli Otello, Tristano, e Poliuto, non scoraggiano Amedeo che si reca a Milano ed acquista nuove macchine utensili con un impegno a pagarle sulla parola. (Quelli erano anni in cui una stretta di mano valeva più di qualsiasi contratto scritto).

L’attività riprende ma disgraziatamente nel 195… Amedeo Tormene viene stroncato da un infarto e lascia l’azienda ai suoi tre figli.

TORMENE GROUP

Gli anni del boom economico

1999

Operating for over 20 years

+50,000

Hats sold

4.98/5

Customer rating

L’avventura Argentina si conclude a metà degli anni sessanta ma grazie ai risultati ottenuti Tormene costruisce una nuova fabbrica Le Fonderie Riunite SpA, più nota come FR, che realizza acciai speciali per terzi e per la stessa Tormene.

La vocazione internazionale dei fratelli non si esaurisce, dopo l’Argentina nasce la Tormene France (foto), mentre Tristano sviluppa e brevetta la valvola a farfalla a doppia sezione sferica (foto).

Già dagli inizi degli anni 60’ entrano in azienda i figli di Tristano, Roberto e Carlo che partecipano attivamente alle attività aziendali fino al 1968 quando, per divergenze caratteriali, Poliuto decide di rilevare le quote di entrambi i fratelli rimanendo così l’unico socio.

Poliuto Tormene ha peró portato un altro progetto dalla lontana Argentina, l’idea di realizzare una cementeria. Su questo progetto investe tempo, idee e tutto il suo spirito imprenditoriale riuscendo a coinvolgere un gruppo di amici ed investitori che danno vita alla SAVIC SpA Cementeria di Cadola nel bellunese. Il progetto è ambizioso ed il successo è tale che dopo qualche anno viene  realizzato un secondo impianto a Travesio (PN).  I due stabilimenti vengono, successivamente, ceduti al gruppo UNICEM de la famiglia Agnelli.

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Poliuto continua indefesso il suo lavoro e negli anni 70’, in piena crisi energetica, decide si avviare la produzione di valvole a sfera, componente importantissimo per le stazione di regolazione e misura del gas e che sino a quel momento era stato acquistato.

Il progetto valvole a sfera determina un grande cambio strutturale della compagnia, il processo di lavorazione richiede sempre più macchine a controllo numerico e più ampi spazi per l’assemblaggio di valvole di crescenti dimensioni e complessità.

Agli inizi degli anni 80’ arriva in azienda il figlio più grande di Poliuto, Filippo che, appassionato ingegnere, da un grande impulso alla produzione delle valvole a sfera, culminando con la realizzazione  il nuovo e più grande stabilimento a Due Carrare (foto), dove si trasferiscono le attività nel 84 lasciando cosi vecchi stabili industriali, oramai parte della città, dove la Tormene si era insediata nel 1918.

Alla metà degli anni 80’ entra in azienda anche il secondo figlio di Poliuto, Alvise che si interessa della parte commerciale ed amministrativa.

Gli anni 80’ e 90’ vedono una crescita internazionale sempre maggiore,  il settore valvole è trainante e la presenza del marchio Tormene è in quasi tutti i paesi del mondo e presso la maggior parte delle compagnie petrolifere.

Nel 1996 Poliuto Tormene muore, stroncato da un male incurabile e l’attività prosegue con alla guida i due figli sino al 2000 quando viene ceduta.

Oggi Tormene è Tormene Industriale srl un gruppo Italiano controllato da Antenore Finanziaria che opera direttamente in molti paesi del mondo ed in differenti settori dalla costruzione di apparecchi e stazioni per il gas naturale, alla fabbricazione di misuratori di portata, all’illuminazione.